E tu chiamala se vuoi... VALUTAZIONE!

I contratti e la normativa vigente hanno introdotto l'obbligatorietà di un sistema di valutazione dei lavoratori.

Questo sistema dovrebbe, in teoria, valutare la performance lavorativa di ciascuno di noi. Sempre in teoria dovrebbe misurare la bravura del lavoratore nel proprio ambito lavorativo.

In teoria! In realtà i dirigenti/manager, hanno colto  l'occasione per utilizzare la valutazione come criterio "oggettivo" per soggiogare  i lavoratori alle logiche aziendali intervenendo sulle quote di incentivazione.

Non troverete quasi mai criteri di valutazione inerenti la vostra professione, ma bensì, daranno un voto a quanto siete servili nei confronti dell'amministrazione usando termini come flessibilità, continuità dei servizi, partecipazione a seminari o corsi. Traducendo preferite passare più tempo ed essere disponibili per l'amministrazione o per dedicarvi alla vita privata? Scegliere la seconda significa essere "cattivi" e quindi euro in meno in busta paga.

Nonostante, tuttavia, voi possiate dimostrare il vostro amore servile per il vostro datore di lavoro, la piovra organizzativa ha già nei suoi tentacoli i meritevoli, perché si sa che la valutazione è quasi sempre soggettiva!

Non capiremo il perché di certe scelte e argomentazioni e quindi ci guarderemo nel culo gli uni con gli altri. Cercheremo, a nostra insaputa, di essere più disponibili, più simpatici, più intraprendenti ma in realtà saremo solo sempre più schiavi.